☆ L’origine mitica
Secondo il mito greco la città sarebbe stata fondata da Aceste, figlio della nobile troiana Egesta e del dio fluviale Crimiso.
Il celebre poeta latino Virgilio, riporta la leggenda secondo il quale la città sarebbe stata costituita dal grande Enea pe4 far riposare i vecchi e le donne, dopo che quest’ultime avevano incendiato le navi poco prima di riprendere il viaggio.
☆ La zona archeologica
La zona archeologica comprende il Tempio Dorico del V sec. a.C. , il teatro greco del III a C. attualmente utilizzato per le rappresentazioni sceniche, il santuario, l’agorà e casa del navarca (epoca greco-romana) e l’ area medievale (mura di cinta, castello annesso al teatro, due chiese di epoca normanna, il quartiere medievale e la moschea).
Monte Barbaro
☆ Dove è situata?
L’antica città è situata ai piedi del Monte Barbaro, nella città di Calatafimi Segesta da cui dista pochi km.
☆ Come raggiungerla?
Uscita a29 dir Segesta, uscita prima dell’omonima galleria. Parcheggiare nella zona parcheggio sita nei pressi del parco, che è collegata a quest’ultimo tramite un bus navetta gratuito.
☆ L’importanza del luogo
Il luogo si presenta davvero meraviglioso ed è possibile raggiungere a piedi l’antica agorà e godersi del paesaggio incontaminato circostante, ammirandolo anche attraverso i cannocchiali posti sia vicino al tempio che al teatro.
☆ Costo
Ingresso gratuito fino a 18 anni, dai 18 ai 25 costo di 3 euro e 6 euro dai 25 in sù.
☆ Manifestazioni
Nel corso dell’estate vengono svolte varie manifestazioni legate alla millenaria cultura greca, eventi che si svolgo sia nel grande teatro che ai piedi del tempio.
☆ Il valore storico
Questa città conosciuta dai più esperti, poco famosa ai più, risulta essere davvero unica nel suo genere in quanto nonostante la decadenza vissuta nel V sec. a. C., essa rappresenta un punto cruciale nella lotta tra Atene e Cartagine in cui essa stessa viene distrutta, un esempio di giustizia sancito dalla dominazione siracusano e una grande colonia romana dopo le guerre puniche. Il suo fascino con il tempo è stato apprezzato e non toccato dai musulmani e dai Normanni che cercarono di far rivivere quell’aria.